Legge 132/2025: Intelligenza artificiale nelle professioni e obbligo di trasparenza

Architetti, ingegneri e geometri devono adeguarsi alla nuova normativa sull’IA, utilizzandola come strumento di supporto senza delegare le decisioni finali.

La Legge 132/2025 segna una svolta nel modo in cui l’intelligenza artificiale può essere impiegata nelle professioni tecniche e intellettuali. Architetti, ingegneri, geometri e altri professionisti devono adeguarsi a nuove regole che pongono al centro il ruolo umano, garantendo al contempo trasparenza verso i clienti.

L’IA come strumento di supporto, non sostituto

Il principio cardine della normativa è chiaro: l’intelligenza artificiale può essere utilizzata solo come supporto alla prestazione professionale, senza sostituire il giudizio e la responsabilità finale del professionista.

L’IA può essere impiegata per analisi dei dati complessi, ricerca e stesura di bozze, ma il professionista rimane sempre il decisore principale. Così concepita, la tecnologia diventa un acceleratore del lavoro umano, migliorando l’efficienza senza delegare la responsabilità.

Obblighi di trasparenza verso il cliente

La legge introduce un obbligo fondamentale: informare il cliente sull’uso di strumenti di IA. La comunicazione deve essere chiara, semplice ed esaustiva. Non sono ammesse note a piè di pagina o linguaggio complicato.

Questa trasparenza rafforza la fiducia del cliente, mostrando in che modo l’IA ha supportato il processo decisionale, pur confermando che la responsabilità civile e deontologica resta sempre nelle mani del professionista.

Impatti sulle professioni tecniche

Per le professioni tecniche, le conseguenze della Legge 132/2025 richiedono un adeguamento rapido e strutturato.

Tra gli aspetti principali:

  • Revisione dei contratti: le lettere d’incarico devono contenere clausole specifiche sull’uso dell’IA in attività come modellazione 3D, analisi strutturale e redazione di capitolati.
  • Formazione e competenze: i professionisti devono acquisire conoscenze approfondite sull’IA, comprendendo limiti e funzionamento degli strumenti, per guidare i clienti in modo consapevole.
  • Responsabilità invariata: l’uso dell’IA non trasferisce alcuna responsabilità; il professionista deve verificare e validare ogni risultato fornito dagli algoritmi.

La legge delega e il futuro dell’IA nelle professioni

La Legge 132/2025 è una legge delega, anticipando il Regolamento UE sull’IA (AI Act). L’articolo 13, relativo alla trasparenza, ha effetto immediato per proteggere il rapporto fiduciario tra professionista e cliente.

Entro 12 mesi, il Governo introdurrà nuove fattispecie di reato e sanzioni per l’uso illecito dell’IA, definendo un quadro di responsabilità contrattuale e penale chiaro e preciso.

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