Engagement dei lavoratori, l’aiuto arriva dai dati e dalla tecnologia

Come si fa a tracciare l’identikit di un’azienda modello di nuova generazione? Quanta importanza verrà attribuita alle nuove tecnologie digitali e all’analisi dei dati per creare engagement tra colleghi e lavoratori? Sono domande non semplici alla base di una ricerca svolta da Workday insieme a The European House – Ambrosetti, dal titolo “NextGen Organization”. Lo studio ha selezionato alcuni top executive di primarie imprese italiane. Lo scopo è quello di mettere in luce le opportunità legate alla cosiddetta data economy per lo sviluppo di nuovi modelli, sia organizzativi che di business.

Due sono i punti chiave dell’indagine. Il primo riguarda i fattori che hanno influenzato l’evoluzione delle strutture organizzative e le caratteristiche chiave delle aziende di nuova generazione. Il secondo si focalizza sull’impatto che la tecnologia ha avuto sui processi di gestione delle risorse umane.

Capitale umano e sostenibilità al centro dell’azienda

Quali sono le caratteristiche proprie delle organizzazioni di nuova generazione? In molti sono partiti dalla centralità dell’individuo, per arrivare alla “sustainable sensitivity”. Un altro fattore è poi l’“HR data-driven”, che consiste nell’utilizzare i dati a disposizione per migliore la performance e il benessere dei lavoratori all’interno dell’azienda.

La somma di queste caratteristiche genera due punti di forza, uno esterno e l’altro interno. Esterno perché, attraverso un lavoro sulla brand awarness e la brand identity l’azienda si rafforzerebbe e risulterebbe più competitiva sul mercato. Il punto di forza interno deriva dalla promozione di una cultura aziendale capace di soddisfare le esigenze di tutte le risorse.

La base di partenza di un’impresa di nuova generazione, quindi, è composta da:

  • Innovazione
  • Produttività
  • Maggiore attrattività
  • Engagement

Secondo Federico Francini, country manager di Workday, l’adozione di tecnologie digitali sono un processo inevitabile. Per quanto riguarda il mondo HR, la gestione dei talenti basata sui dati comporterebbe “l’abbandono dei vecchi metodi disgiunti a favore di un valore aggiunto che faccia sentire tutti inclusi e supportati sul posto di lavoro, assicurando che i giusti talenti ricoprano le giuste posizioni e creando un blueprint per lo skill development dei dipendenti”.

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