Le lauree più richieste nel mondo del lavoro nei prossimi anni: eccole tutte

Quali sono le lauree più richieste nel mondo del lavoro? Ecco i titoli di studio più ricercati nei prossimi anni.
lauree più richieste prossimi anni

Non tutti i titoli di studio avranno la stessa importanza nel futuro del mondo del lavoro. Ecco quali saranno le lauree più richieste da qui fino al 2028.

La laurea rimane un requisito molto importante

Al giorno d’oggi ormai è risaputo, avere una laurea può essere molto importante per trovare un impiego migliore, con una paga adeguata e migliori condizioni. Ovviamente, non sempre questo corrisponde a verità, ma il ventaglio di possibilità per chi ha concluso gli studi accademici è sicuramente più ampio rispetto a quello degli altri.

Ciononostante, si deve anche considerare il percorso di studi scelto, poiché nel prossimo futuro anche questo sarà molto importante per ricevere le offerte di lavoro più adeguate. A indagare sulla questione è il Sistema informativo Excelsior di Unioncamenre, che nel recente report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” ha trovato risposte importanti.

Secondo quanto è emerso, fino al 2028 quasi quattro posti di lavoro su dieci saranno indirizzati a chi possiede un titolo di studio di livello terziario, comprese quindi anche le accademie equiparate.

Sarà dunque ancor più importante per gli studenti proseguire nella propria formazione una volta terminati gli studi superiori, dato che i laureati potranno prendere quasi la metà degli impieghi.

Nello specifico, tra il 2024 e il 2028 si stima che spetterà a loro occupare circa 1,3 milioni di posti di lavoro, quasi il 40% della totalità del fabbisogno del Bel Paese.

Le lauree più richieste nel mondo del lavoro

Come di consueto ormai negli ultimi anni, i percorsi STEM saranno molto richiesti e potrebbero offrire tra i 72.000 e gli 82.000 posti di lavoro. Tra questi, spiccano le discipline ingegneristiche, con una domanda stimata tra le 36.000 e le 41.000 unità all’anno, escludendo l’ingegneria civile che prevede un’assorbimento di 13.000-15.000 unità. Inoltre, le aree scientifiche come matematica, fisica e informatica offrono circa 12.000-14.000 nuovi posti di lavoro annui.

Sorprendentemente, le prospettive migliori si trovano però nei percorsi non-STEM. Le discipline economico-statistiche prevedono il maggior fabbisogno, con 44.000-50.000 unità all’anno, seguite dall’insegnamento e formazione, comprese le scienze motorie, con 42.000-45.000 unità.

L’area medico-sanitaria si colloca al terzo posto, con una domanda di circa 38.000 unità annue. Anche l’area giuridica e politico-sociale mostra buone potenzialità, con 27.000-28.000 assunzioni previste ogni anno.

Al contrario, i percorsi STEM come le scienze biologiche e tecnologiche, insieme al settore chimico-farmaceutico, e le aree non-STEM come psicologia, agrario-alimentare-zootecnico e linguistico, prevedono meno di 10.000 unità lavorative all’anno per il periodo 2024-2028.

Anche la Pubblica Amministrazione è a caccia di laureati

Concludiamo l’articolo con un dato piuttosto interessante: la Pubblica Amministrazione cercherà molti laureati. Si parla infatti della copertura del 79% dei posti totali, un numero veramente considerevole.

Non mancherà la richiesta nel pubblico anche per i diplomati, ma come si può chiaramente notare dalla percentuali, le loro possibilità saranno molto più basse.

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