La Spagna ha deciso di introdurre una svolta storica nel mondo del lavoro con l’approvazione della settimana corta. Il Consiglio dei Ministri discuterà martedì 6 maggio un progetto di legge che prevede la riduzione dell’orario settimanale da 40 a 37,5 ore, senza alcun taglio agli stipendi.
La misura, fortemente sostenuta dalla ministra del Lavoro Yolanda Díaz, mira a migliorare l’equilibrio tra vita professionale e vita privata per circa 12 milioni di lavoratori.
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Cosa prevede la riforma sulla settimana lavorativa ridotta
Il fulcro della proposta non è solo la riduzione delle ore settimanali, ma anche un nuovo approccio alla gestione del tempo lavorativo. La riforma, infatti, intende introdurre maggiori controlli sugli orari da parte dell’ispettorato del lavoro, con l’obiettivo di evitare abusi e orari non dichiarati.
Un altro elemento chiave sarà il diritto alla disconnessione, per tutelare la salute dei lavoratori e contrastare lo stress causato dalla reperibilità continua. Nessun dipendente, secondo quanto dichiarato dalla ministra, dovrà più rispondere a e-mail o telefonate fuori dall’orario concordato.
Quando entrerà in vigore la settimana corta in Spagna
Se approvata dal Consiglio dei Ministri, la legge sarà introdotta in modo graduale e dovrebbe diventare pienamente operativa entro la fine del 2025. La settimana corta da 37,5 ore settimanali sarà ufficialmente attiva a partire dal 1° gennaio 2026. Questo cambiamento rappresenta una delle riforme più ambiziose degli ultimi anni nel contesto del lavoro spagnolo, con l’intento di renderlo più sostenibile e moderno.
Settimana corta Spagna: come reagisce l’opinione pubblica
La riduzione dell’orario di lavoro ha ottenuto un forte consenso tra i cittadini. Un sondaggio realizzato nel 2024 ha mostrato che oltre il 68% degli spagnoli sostiene la misura, evidenziando un desiderio condiviso di trovare un migliore equilibrio tra lavoro e tempo libero. La proposta risponde a un bisogno crescente di maggiore tempo per sé stessi, la famiglia e la salute.
Le critiche alla settimana lavorativa ridotta
Nonostante l’ampio sostegno popolare, la proposta non è esente da critiche. Le organizzazioni imprenditoriali temono un aumento dei costi e una perdita di competitività, soprattutto per le piccole e medie imprese. Alcuni ritengono che una simile riforma debba essere frutto della contrattazione collettiva, piuttosto che imposta per via legislativa. Il dibattito resta acceso, ma il percorso verso la settimana corta in Spagna sembra ormai avviato.