XX Rapporto annuale INPS: il lavoro nel 2020

Emerge dal XX Rapporto annuale Inps: il mercato del lavoro nel 2020 ha visto un calo dell’occupazione e del monte ore lavorate con un notevole ricorso alla CIG.

Secondo quanto riportato dal XX Rapporto annuale di Inps, il mercato del lavoro nel 2020 è stato un anno caratterizzato dal calo consistente del fabbisogno lavorativo. In concomitanza, si è verificato un notevole ricorso a misure di sostegno all’occupazione e al reddito. In particolare il Report, mostra l’immagine di un anno difficile, sottolineando inoltre il massiccio ricorso alla Cassa Integrazione.

Nonostante il colpo improvviso causato dall’ondata pandemica, le modalità con cui hanno risposto i diversi settori e sistemi economici nazionali, sono stati distinti. In particolare tale situazione si è verificata a seguito dei diversi gradi di protezione di cui hanno beneficiato i singoli attori.

Nello specifico, nel 2020, il numero degli occupati in Italia ha subito un calo pari al 2,8%. Il trend si è verificato a seguito di modifiche all’occupazione avvenute sul margine intensivo. Infatti, a tale calo si affianca una riduzione delle unità di lavoro del 7,1% e del monte ore lavorate del 7,7%, che quindi indicano la riduzione del contributo lavorativo. Difatti, nonostante il blocco dei licenziamenti, una parte dei lavoratori ha comunque perso il lavoro, mentre altri, seppur abbiano lavorato hanno guadagnato meno.

Covid-19 e CIG

Un altro elemento evidente dai dati del XX Rapporto annuale INPS è in riferimento all’impiego della Cassa Integrazione. Infatti, coloro che ne hanno usufruito sono passati da 620 mila a 6,7 milioni. Assieme a questi, la spesa è salita da 1,4 del 2019 a 18,7 del 2020. In particolar modo, dei 6,4 milioni di lavoratori che hanno iniziato a beneficiare della CIG Covid-19, 4,3 a marzo e 1,3 ad aprile. Chiaramente, il ricorso alla CIG si è ridotto nel corso dei mesi, ma in termini generali, si è verificato un picco del 45% ad aprile 2020. In termini di durata invece, metà degli interessati ha fruito della CIG per non oltre 3 mesi (in particolare nel periodo marzo-maggio 2020)

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