Decreto Lavoro, il Senato approva la manovra: ecco le novità

Il Senato ha approvato il Decreto Lavoro che è destinato ad apportare numerose novità. Ecco quali sono e cosa cambia.
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Il disegno di legge del Decreto Lavoro è stato approvato, in data 22 giugno, in Senato ed è destinato ad apportare molte novità. Ecco che cosa dice il testo e tutto quello che c’è da sapere in merito.

Decreto Lavoro, in arrivo novità: è stato approvato in Senato

Il Senato ha dunque approvato il disegno di legge di conversione del Decreto Lavoro con 96 voti favorevoli, 55 contrari e 10 astenuti. Ora il testo dovrà tornare nuovamente alla Camera per la valutazione sulle modifiche, successivamente potrà arrivare l’ok definitivo.

Questo potrebbe arrivare attorno al 3 luglio, salvo imprevisti, e andrebbe ad apportare numerose novità all’ordinamento italiano e al mondo del lavoro. Nel corso della discussione sono emersi diversi emendamenti, tra cui i cinque principali:

  • l’assegno d’inclusione;
  • fringe benefit;
  • smart working;
  • bonus per i lavoratori del turismo;
  • il lavoro a tempo determinato.

Andiamo a vedere nel dettaglio quali saranno le novità.

L’assegno d’inclusione

La prima grande novità riguarda l’addio definitivo al Reddito di Cittadinanza, che verrà sostituito in toto dall’Assegno d’Inclusione. Questa misura è rivolta alle famiglie che si trovano in stato di povertà assoluta ed entrerà in vigore a partire dall’1 gennaio 2024.

I requisiti e l’importo saranno stabiliti attraverso la scala d’equivalenza, la quale è stata ridefinita nella discussione in Senato. Il parametro di base sarà pari a 1 e potrà raggiungere massimo il valore di 2,2. Potrà arrivare al 2,3 solamente nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente una persona in stato di disabilità grave o non autosufficiente.

Coloro i quali percepiranno l’Assegno d’Inclusione dovranno poi aderire a corsi di formazione personalizzati o, in alternativa, progetti di pubblica utilità. L’astensione è assolutamente vietata e la pena è la perdita del beneficio.

I percettori dell’assegno dovranno poi accettare un’offerta lavorativa su tutto il territorio nazionale, a patto che questa sia:

  • a tempo indeterminato;
  • a tempo determinato con contratto superiore a 12 mesi;
  • con un orario full time o part time ma non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno.

Nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente almeno un figlio con meno di 14 anni di età, cambiano le disposizioni. Sarà infatti obbligatorio accettare l’offerta solo se entro gli 80 km di distanza o a meno di due ore di tempo per il trasporto.

Fringe benefit e smart working

Confermata la soglia di 3.000 euro per i fringe benefit ma solamente per i dipendenti con figli a carico. Questi saranno esentati dalle tasse e altro non sono che buoni pasto, auto aziendale e via dicendo.

Prorogato anche lo smart working fino al 31 dicembre 2023 per i lavoratori fragili, con un figlio con meno di 14 anni di età, che operano nel privato. La proroga arriva anche per i dipendenti fragili della Pubblica Amministrazione che avrà scadenza il 30 settembre 2023. Nessuna novità per i dipendenti del settore pubblico, per loro la scadenza rimane al 30 giugno.

Contratti a termine e causali

Novità importanti anche sul fronte contratti a termine, non sarà necessario inserire nessuna causale in caso di proroga o rinnovo entro i primi 12 mesi di contratto, superato l’anno sarà invece necessario inserirle. Abolito il limite quantitativo del 20% nei contratti in somministrazione per il personale in apprendistato, per i lavoratori in mobilità o disoccupati.

Bonus per i lavoratori del turismo

Buone notizie per i lavoratori che operano nel settore turistico, avranno diritto a un trattamento integrativo pari al 15% della retribuzione lorda per il lavoro di notte e per gli straordinari. È stata poi introdotta un’esenzione fiscale, sempre per il lavoro notturno e nei giorni festivi, per i dipendenti turistici e alberghieri.

Questi benefici avranno valore a partire dal primo giugno fino al 21 settembre 2023.

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