Diversity & Inclusion: l’impatto del Covid-19

Stando a quanto evidenziato dalla ricerca Ius Laboris, l'impatto sulla Diversity & Inclusion causato dalla pandemia è da intendersi come u...
Diversity & Inclusion

Stando a quanto evidenziato dalla ricerca Ius Laboris, l’impatto sulla Diversity & Inclusion causato dalla pandemia è da intendersi come una ricaduta negativa per il 30% delle aziende.

Dopo quasi due anni dallo scoppio della pandemia, è ormai dato evidente che questa abbia avuto una ricaduta sia dal punto di vista sanitario che economico. In particolare, per Ius Laboris (Alleanza Internazionale di specialisti in diritto del lavoro) il Covid-19 ha influito anche sulle politiche di diversità e inclusione implementate dalle aziende.

D&I: le dimensioni dell’azienda sono importanti

Lo studio condotto dall’Alleanza in collaborazione italiana di Toffoletto De Luca Tamajo, evidenza che il 33% delle organizzazioni a livello globale, ha risentito particolarmente della pandemia a livello di promozione di Diversity & Inclusion aziendali.

«Lo studio evidenzia come l’impatto dell’emergenza Covid sia stato minore nelle aziende più grandi e strutturate rispetto alle più piccole e come tale impatto sia sensibilmente variabile tra i diversi Paesi […]. Una differenza sostanziale deriva inevitabilmente dall’organizzazione e dalla cultura aziendale. L’implementazione di policy è sicuramente agevolata nell’ambito di organizzazioni a respiro multinazionale, che hanno la forza e le capacità di diffondere e sostenere pratiche e principi virtuosi a livello globale».

Avvocato Aldo Palumbo, partner dello studio e attivamente coinvolto nell’organizzazione Parks Liberi e Uguali.

Sulla base di quanto riportato quindi, appare evidente che la dimensione aziendale è quello che fa la sostanziale differenza:

  • il 29% delle organizzazioni con meno di 500 dipendenti considera che la pandemia abbia apportato un contributo negativo alle attività per l’inclusione;
  • nel 26% delle aziende con più di 10.000 dipendenti gli effetti sono stati positivi.

Uno sguardo al futuro

In particolar modo, per il 21% di coloro sui quali è stata condotta la ricerca, nei tre anni successivi, i temi legati alla Diversity & Inclusion avranno una rilevanza sempre più incrementale. E’ per questo che è ancor più importate mettere in atto strategie che strutturino un clima accogliente in azienda. Inoltre, come riportato dall’avvocato Emanuela Nespoli, in futuro potranno trarre agevolazione quei Paesi che annoverano una legislazione chiara in termini di parità di genere, religione, etnie e disabilità. Tra questi, anche l’Italia:

 «L’Italia ha una legislazione molto articolata in tema di tutela contro le discriminazioni, che trova fondamento nei principi della nostra Costituzione […]. Tuttavia, una normativa, non può garantire che tale approccio si rispecchi anche nella cultura aziendale e nella vita sociale del Paese: ci vuole un cambio di mentalità generalizzato»,

Avvocato Emanuela Nespoli
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