Il lavoro è indice di felicità? Secondo sei italiani su dieci sì

Nel rapporto tra felicità e lavoro è sempre più frequente che non sia solo lo stipendio a incidere, anzi, sempre più spesso ci sono altri fattori determinanti. Ecco lo studio della ricerca.

Il lavoro è indice di felicità

Il rapporto tra lavoro e felicità è diventato un aspetto fondamentale nella vita di molte persone. Uno studio condotto da AstraRicerche per Heineken Italia ha rivelato che il 60% dei lavoratori italiani considera il lavoro come un indice di felicità.

Questa ricerca, svolta su un campione di mille lavoratori tra i 18 e i 65 anni, ha messo in luce un nuovo approccio nei confronti del mondo del lavoro, una tendenza emersa soprattutto negli ultimi tre anni a seguito della pandemia. L’emergenza epidemiologica ha cambiato le priorità delle persone, lavoratori compresi, che ora non ragionano più sugli stessi parametri di prima.

I cambiamenti delle priorità

Secondo lo studio, le persone cercano sempre di più “l’azienda ideale”, che possa garantire un ambiente lavorativo sano e conciliare la vita privata con il lavoro. Tra le richieste che si pongono all’azienda ideale, i lavoratori desiderano condizioni economiche eque, ma anche un ambiente di lavoro positivo (ritenuto una priorità dal quasi 50% degli intervistati), un buon equilibrio tra vita lavorativa e privata (citato dal 44%), stabilità contrattuale (37%) e una buona reputazione aziendale (31%).

La ricerca svolta

“Heineken Italia da sempre pone una grande attenzione al benessere delle persone. Nel contesto lavorativo, puntiamo sulla formazione, lo sviluppo di una leadership diffusa a tutti i livelli dell’organizzazione e sulla ricerca del benessere per far crescere e valorizzare le risorse umane”, afferma Teresa Ferro, people director del gruppo.

“Per questo motivo, abbiamo voluto indagare come sono evolute le esigenze delle persone negli ultimi anni, per capire quali fossero le aspettative dei lavoratori. I risultati ottenuti ci confermano che siamo sulla strada giusta e ci rendono orgogliosi dei grandi progressi che abbiamo fatto finora”.

Cos’è emerso dalla ricerca

La maggior parte dei lavoratori italiani (tre su quattro) apprezza il proprio luogo di lavoro principalmente per ragioni legate al benessere. Il 50% di loro apprezza soprattutto l’ambiente di lavoro, mentre il 46,3% sottolinea l’importanza di un buon equilibrio tra vita lavorativa e privata.

Il welfare è diventato così rilevante per i lavoratori che più di uno su due sarebbe disposto a rinunciare a una parte dello stipendio pur di ottenere maggiori vantaggi nella sfera personale. Questo dato è particolarmente rilevante tra i giovani tra i 18 e i 44 anni.

Le principali richieste riguardano la flessibilità degli orari (44,6%), la possibilità di avere flessibilità sui permessi e i cambi di orari (40,7%) e la libertà di lavorare per obiettivi senza vincoli di orario (33%).

Il lavoro come fonte di benessere

Questi dati dimostrano che il concetto di benessere legato al lavoro sta gradualmente assumendo un’importanza sempre maggiore nella società. Le persone cercano un ambiente di lavoro positivo, in grado di garantire un equilibrio tra vita lavorativa e privata.

Questo non solo contribuisce a una maggiore felicità dei lavoratori, ma anche a una maggiore produttività e soddisfazione nei loro compiti professionali. Sembra che il benessere venga ormai considerato un elemento essenziale da parte dei lavoratori, che cercano aziende che siano in grado di offrire un supporto concreto in questo senso.

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