Under 35 italiani: i lavoratori più stressati al mondo

Sempre più tensione psicologica tra i lavoratori under 35 italiani, che secondo la ricerca della società di consulenza Bain & Company rientrano tra i più stressati al mondo.
under 35 italiani

Sempre più tensione psicologica tra i lavoratori under 35 italiani, che secondo la ricerca della società di consulenza Bain & Company rientrano tra i più stressati al mondo.

Ebbene si. Secondo Bain & Company, il trend lavorativo che si evidenza è comune a tutti i paesi del mondo. In particolare, le generazioni under 35 sono quelle sempre più stressate, e il paese capolista risulta essere proprio l’Italia, seguita da Giappone e Brasile.

La ricerca “The Working Future”

L’indagine condotta da Bain & Company, e Dynata, è stata datta su un campione di oltre 20 mila lavoratori in 10 Paesi: USA, Cina, Germania, Francia, italia, Giappone, India, Indonesia, Nigeria e Brasile.

Italia: cosa emerge dall’indagine

Nella Penisola, il 64% dei lavoratori under35 si sente sopraffatto e stressato, mentre solo il 54% degli over 35 e il 44% degli over 55 cita lavoro e stabilità economica come elementi di preoccupazione.
Quello che si evince dal report è che numerosi professionisti italiani considerano la loro occupazione come un mezzo per raggiungere la stabilità, non la ricerca di uno status o l’affermazione personale. Inoltre, sebbene l’aspetto salariale risulti essere ancora un elemento importante, ciò che viene messo prima nella scala del valore, è la flessibilità. Nello specifico, la necessità di raggiungere un miglior compromesso vita-lavoro sale del 12%.

Il worker bees

Tra i sei archetipi di lavoratori, il più diffuso in Italia è i worker bees che si evidenzia soprattutto nella fascia di età 35-54. Sono coloro che trovano maggior autostima al di fuori del loro lavoro e considerano quest’ultimo solamente il mezzo per raggiungere i propri obiettivi.

Cosa fare?

Alla luce delle statistiche, Brail & Company invita i manager ad investire nella formazione, diventando così da “cacciatori di talenti” a sviluppatori di talenti”. Focalizzare l’obiettivo sul cambiamento e coltivare mentalità di crescita all’interno dell’azienda, invitando i dipendenti a lavorare sulle proprie capacità personali e sul costruire una carriera che rispecchi l’idea soggettiva di vita.

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