Equilibrio tra lavoro e famiglia, un genitore su due vuole licenziarsi

Lavoro e famiglia, due ecosistemi che si conciliano con sempre maggior difficoltà. Per questo motivo un genitore su due pensa a licenziarsi, ecco i numeri emersi dalle ultime ricerche.

Lavoro e famiglia, uno su due pensa a licenziarsi

Il concetto di “work-life balance” riflette il costante equilibrio che ogni lavoratore cerca di mantenere tra famiglia, lavoro, impegni familiari e, se possibile, la propria salute mentale. Questo equilibrio è spesso minato da uno stress quotidiano derivante da varie fonti di ansia, che contribuiscono anche alla stanchezza fisica.

In effetti, secondo un sondaggio, il 46% dei genitori ha confessato di aver seriamente considerato l’idea di licenziarsi a causa delle difficoltà nel bilanciare vita personale e professionale. In questa dinamica, si inserisce il concetto di “Great Resignation”, ossia quella grande ondata di dimissioni che si è verificata, soprattutto durante la pandemia, tra i lavoratori che non sopportano più i ritmi di vita inconciliabili.

Come spesso abbiamo potuto notare nel periodo post Covid-19, le priorità degli italiani sono cambiate al punto che anche le istituzioni devono rivalutare le loro decisioni. Rimanere al passo con i cambiamenti della società non è sicuramente semplice, ma è obbligatorio per garantire il benessere delle persone.

I numeri della ricerca pubblicata su People Management

In questo contesto risulta particolarmente interessante leggere i dati, che altro non fanno che confermare quanto scritto in precedenza fotografando una situazione profondamente cambiata negli ultimi anni.

Una recente ricerca pubblicata su People Management ha rivelato che il 46% dei genitori ha lasciato il proprio lavoro nell’ultimo anno o sta prendendo in seria considerazione le dimissioni. In particolare, il 40% di loro sta valutando di abbandonare l’impiego a causa delle difficoltà nel bilanciare lavoro e famiglia.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è che questa tendenza è particolarmente visibile tra i più giovani, tra i 25 e i 34 anni (45%), e tra le madri (46%).

Le soluzioni adottabili

A questo punto appare chiaro che sia necessario trovare soluzioni utili a evitare l’ondata di licenziamenti. Queste devono arrivare sia dalle istituzioni che dalle stesse aziende, le quali devono garantire un posto di lavoro vivibile.

Una possibile soluzione potrebbe essere l’istituzione di sportelli di supporto direttamente nelle sedi aziendali, dove fornire assistenza per le pratiche burocratiche legate alla genitorialità, come la richiesta di bonus o i congedi.

È poi fondamentale migliorare la comunicazione e l’accessibilità delle informazioni per i dipendenti genitori. Ad esempio, fornendo informazioni chiare e complete sui loro diritti e sulle politiche aziendali relative alla conciliazione lavoro-famiglia.

È importante che le risorse umane delle aziende siano attivamente coinvolte nel supportarli, fornendo loro il necessario sostegno e assistenza. Infatti, secondo uno studio, nel 53% dei casi le lavoratrici non hanno ricevuto alcun supporto dall’ufficio risorse umane delle proprie aziende.

Leggi anche: Smart working, aumentano le offerte di lavoro: il punto

Leggi anche...
Le Fonti – Work TV
I più recenti
Growth Mindset: che cos’è e come coltivarlo in azienda
Talent retention: ecco cos’è e come trattenere i talenti in azienda
Le soft skills e hard skills necessarie per affrontare il mondo del lavoro
Al via il convegno “Licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ius variandi e repêchage alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali”

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti l’ambito economico e di impresa.