Record di assunti a tempo indeterminato in Italia: ecco i numeri

Il lavoro continua a tenere banco nelle discussioni del Governo che sta introducendo importanti novità. Stando ai dati raccolti ed emersi nell’assemblea pubblica di Assolavoro, ad aprile si è verificato il record di assunti a tempo indeterminato. Andiamo a vedere tutte le cifre e qual è il trend.

Record assunti a tempo indeterminato, i numeri

Nonostante le sfide ancora presenti nel mercato del lavoro, la somministrazione a tempo indeterminato ha registrato una significativa crescita nei primi quattro mesi del 2023. Secondo i dati emersi durante l’assemblea pubblica di Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, questa componente ha continuato a registrare tassi di crescita annuali superiori al 20%. Ad aprile, ha raggiunto addirittura il massimo picco storico, con 138.000 occupati.

Tutto ciò conferma anche il trend positivo del 2022, durante il quale il numero di persone che hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione ha superato quota 990.000. Le ultime statistiche del dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre indicano che, nel 2022, il 10% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato è stato successivamente impiegato con un contratto a tempo indeterminato, entro i 90 giorni successivi alla cessazione del contratto precedente.

Questo dato, confrontato con il tasso generale del mercato del lavoro, evidenzia una differenza significativa di 4,7 punti percentuali, con un tasso di conversione del 5,3% a livello generale.

I dati sono positivi, soprattutto per i giovani

I dati più recenti dell’Osservatorio Assolavoro Datalab, presentati durante l’assemblea, confermano questa tendenza positiva. Nel 2022, infatti, il numero medio mensile di persone impiegate tramite agenzia ha superato quota 515.000, rispetto alle 475.000 dell’anno precedente, registrando una crescita tendenziale dell’8,3%. Questo conferma la piena ripresa del settore dopo la grave crisi sanitaria, con valori che superano anche quelli pre-pandemici: +22,4% rispetto al 2019 e +15,5% rispetto al 2018.

La somministrazione a tempo indeterminato si conferma anche come la porta d’ingresso preferenziale per i giovani nel mercato del lavoro. Quasi la metà dei lavoratori impiegati tramite agenzia ha meno di 35 anni (41,6%), una quota molto più alta rispetto al dato generale del mercato che si ferma al 22,6%.

Inoltre, nel 2022 si è registrato anche un aumento significativo della presenza femminile nel settore, raggiungendo il massimo storico degli ultimi cinque anni, pari al 40,8%.

Questi dati positivi confermano l’importante ruolo svolto dalla somministrazione a tempo indeterminato nel settore lavorativo, offrendo opportunità concrete d’inserimento e crescita professionale per un numero sempre maggiore di lavoratori.

Puntare sul lavoro per far crescere il Paese

A questo punto non si possono che esaltare i dati emersi, un sintomo molto chiaro di come molte persone, soprattutto giovani, abbiano trovato un lavoro stabile e continuativo. Ora però è il momento di fare il decisivo cambio di marcia, e per farlo è necessario investire.

Il tasso di disoccupazione continua a rimanere ancora, purtroppo, troppo alto, soprattutto in alcune Regioni. Da qui al futuro la speranza è che i numeri continuino a crescere seguendo questo trend.

Leggi anche: Decreto Lavoro, il Senato approva la manovra: ecco le novità

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