Lavoro, uno studio accademico rivela le principali situazioni di stress e ansia per le donne

Uno studio delle università di Trieste, Torino e la Bicocca di Milano, insieme al King’s College di Londra, ha esaminato in che modo la qualità e le condizioni di lavoro incidono sulla salute mentale delle donne nel Regno Unito. Condotto su oltre 26.000 uomini e donne che hanno svolto lo stesso lavoro tra il 2010 e il 2015, è stato analizzato come la salute mentale dei lavoratori sia stata influenzata nel tempo dal cambiamento delle condizioni di lavoro.
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Uno studio delle università di Trieste, Torino e la Bicocca di Milano, insieme al King’s College di Londra, ha esaminato in che modo la qualità e le condizioni di lavoro incidono sulla salute mentale delle donne nel Regno Unito.

Condotto su oltre 26.000 uomini e donne che hanno svolto la stessa professione tra il 2010 e il 2015, è stato analizzato come la salute mentale dei lavoratori sia stata influenzata nel tempo dal cambiamento delle qualità dell’ambiente lavorativo. Pur mantenendo lo stesso impiego, le situazioni all’interno delle quali queste persone hanno operato sono cambiate nel tempo. Questo può essere messo in relazione con i cambiamenti dovuti alle condizioni di lavoro che impattano sullo stato di salute mentale.

Le principali fonti di stress sul luogo di lavoro

Ciò che ha un effetto deleterio notevole sulla serenità in un ambiente di lavoro sono principalmente:

  • La flessibilità degli orari di lavoro
  • L’autonomia che le persone hanno nell’applicare e sviluppare le proprie competenze sul luogo di lavoro

Le conseguenze di questi due fattori sono diverse se si distinguono le lavoratrici dai lavoratori. Infatti, le donne risultano più esposte alla possibilità di accumulare stress.

La qualità del lavoro ha ripercussioni su vari sintomi di benessere mentale, come depressione, ansia, capacità di prendere decisioni e autostima. Se a migliorare è il grado di responsabilità personale di una lavoratrice, questo ha un effetto positivo sull’ansia. Altri benefici sono una riduzione delle disfunzioni sociali fino al 12%, un miglioramento dell’autostima del 28 tra le giovani, e del 45 tra le lavoratrici più anziane.

I casi di ansietà possono essere combattuti anche attraverso una miglior gestione degli orari di lavoro, riducendone la flessibilità. La depressione può essere collegata all’esposizione a rischi fisici nel lavoro. Le misure di tutela possono ridurla di addirittura il 20% tra le donne giovani e il 42% tra quelle anziane.

Lo studio mette in evidenza come le conseguenze sul benessere delle donne sia determinato dal doppio ruolo che ricoprono, quelli di lavoratrice e mamma.

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